14 – Il fantasma nella macchina: Deleuze e Guattari oltre il mind-body problem CALL FOR PAPERS

Guest Edited by Chantelle Gray (van Heerden) and Aragorn Eloff

Una questione paradigmatica che accompagna la filosofia fin dal suo inizio è quella del mind-body problem, con cui si fa in generale riferimento al modo in cui comprendiamo la natura della coscienza e ad alcuni aspetti ad essa relazionati, come la soggettività e l’intenzionalità. Rivendicata da molti “rappresentanti della mente”, come li chiama Isabelle Stengers (2010: 88), la coscienza è stata studiata in psicologia, nelle neuroscienze, nelle scienze cognitive, nelle ricerche sugli allucinogeni e in quelle sull’intelligenza artificiale, così come nella religione e nella filosofia, con il risultato che nessuna di queste voci risulta prevalente nel campo teorico. I materialisti, per esempio, sostengono che “non c’è niente ‘nel’ cervello oltre ai processi fisico-chimici; la chimica fisica definisce degli stati e ‘spiega’ il comportamento di un sistema basandosi su tali stati” (Stengers 2010: 89); i metafisici invocano quello che è stato chiamato un “fantasma nella macchina”; i nuovi materialisti sostengono l’entanglement (Barad 2007), sottolineando la necessità di “riconoscere l’embodiment[incorporazione] del cervello e l’embrainment [componente mentale] del corpo” (Braidotti 2017: 33); mentre altri ancora si aggrappano tenacemente alle nozioni di libero arbitrio, azione e scopo.

Attingendo al campo di studio interdisciplinare delle scienze cognitive – che abbraccia linguistica, filosofia, psicologia, antropologia, neuroscienze e intelligenza artificiale – John Protevi (2010) sostiene un approccio deleuziano al campo di studi sulla cognizione che si identifica con la sigla 4E-A, secondo cui la mente è incarnata [Embodied] (esperienziale), implicata [Embedded] (contestuale), emanata [Enacted] (emergente), estesa [Extended] (oltre i confini delle strutture cognitive e dei singoli organismi) e Affettiva (sensibile). Come osserva, dobbiamo

«andare al di sotto del soggetto per scovare meccanismi cognitivi e affettivi automatici, subpersonali, incarnati. Molte di queste analisi, specialmente negli studi sulla cognizione (socialmente) incorporata e (tecnologicamente) estesa, affiancano inoltre il soggetto all’ambiente o al concatenamento sociale e tecnico immediatamente circostante (questo passaggio al concatenamento è ciò che chiameremo emergenza traversa)». (Protevi 2009: 4)

Anche Jeffrey Bell (2006) considera il mind-body problem da una prospettiva deleuziano-guattariana, e sottolinea come Deleuze rompa con il pensiero meramente estensivo riferendosi al seguente passaggio in Logica del senso:

«Una coscienza non è nulla senza sintesi di unificazione, ma non c’è sintesi di unificazione di coscienza senza forma dell’Io [Je] né punto di vista dell’io [moi]. Ciò che non è né individuale né personale invece sono le emissioni di singolarità in quanto si effettuano su una superficie inconscia e godono di un principio mobile immanente di autounificazione per distribuzione nomade, che si distingue radicalmente dalle distribuzioni fisse e sedentarie come condizioni delle sintesi di coscienza». [LS, 96]

In altre parole, Deleuze pone il campo virtuale o pre-individuale come coestensivo all’attuale in modo da poter perseguire un “principio immanente di autounificazione” per rendere conto dell’elemento genetico dell’esperienza reale. Analogamente a Protevi, Bell esplora contributi della teoria dei sistemi complessi, dello sviluppo comportamentale e delle neuroscienze cognitive per sostenere un approccio materialista deleuziano alla coscienza, suggerendo, ad esempio, che invece di vedere il cervello come un semplice dispositivo lineare di input-output, “con il conseguente problema di mettere in relazione tale dispositivo con le azioni di un corpo nel mondo” (Bell 2006: 206), sarebbe meglio orientarsi verso un approccio basato sulla teoria dei sistemi dinamici che vede la cognizione come un processo di individuazione continuo in grado di coinvolgere insiemi complessi di feedback iterativi e sistemi fisici strettamente accoppiati.

Per quanto rivoluzionaria possa essere questa concezione, riesce a far fronte ai nuovi progressi delle scienze neurologiche e cognitive? La filosofia di Deleuze e Guattari può aiutarci a riflettere sui nuovi sviluppi dell’intelligenza artificiale e sui problemi posti da quella che è stata definita ragione o governamentalità algoritmica? In che modo Guattari, che in fondo era uno psicoanalista profondamente affascinato dal funzionamento della mente e dei processi di soggettivazione, ha affrontato il mind-body problem?

In relazione a tali riflessioni, invitiamo contributi sia empirici che teorici che pensino la coscienza da una prospettiva deleuziano-guattariana, incoraggiando in particolare proposte che si concentrino sul lavoro di Guattari.

 

Gli argomenti possono includere, ma non sono limitati a:

  • Il contenuto della coscienza e le sue espressioni epistemologiche
  • La distribuzione della coscienza, o la sua relazione con la soggettività
  • Mente, creazione di significato e conoscenza
  • Coscienza ed espressione
  • Cognizione 4E-A
  • Emergentismo ed embrainment
  • Intenzione e agency
  • Possibilità fenomenologiche e filosofia differenziale
  • La struttura della coscienza (è una struttura figura-sfondo?)
  • Capacità cognitiva e questioni correlate (come l’etica e l’estetica)
  • Intelligenza artificiale, ragione algoritmica e modi del pensiero
  • Zen, meditazione
  • Neuroplasticità
  • Linguaggio e cognizione

 

Inviare il testo completo (20,000 – 50,000 battute, spazi inclusi) a redazione@ladeleuziana.org entro il 15 gennaio 2022.

Prendere visione qui delle linee guida per la pubblicazione e le politics di valutazione: our author guidelines and evaluation policy. Il template per la formattazione del testo è disponibile sul sito de La Deleuziana, nel menu “Call for Papers”.

Si accettano testi nelle seguenti lingue: Francese, Italiano, Spagnolo, Portoghese, Inglese.

 

Riferimenti bibliografici

Barad, Karen (2007), Meeting the Universe Halfway: Quantum Physics and the Entanglement of Matter and Meaning, Durham and London: Duke University Press.

Bell, Jeffrey A. (2006), Philosophy at the Edge of Chaos: Gilles Deleuze and the Philosophy of Difference, Toronto and London: University of Toronto Press.

Braidotti, Rosi (2017), ‘Four Theses on Posthuman Feminism’, in Richard Grusin (ed.), Anthropocene Feminism, Minneapolis and London: University of Minnesota Press, pp. 21–4.

Deleuze, Gilles (1975), Logica del senso, trad. Mario de Stefanis, Milano: Feltrinelli.

Protevi, John (2009), Political Affect, Minneapolis and London: University of Minnesota Press.

Protevi, John (2010), ‘Adding Deleuze to the Mix’, Phenomenology and the Cognitive Sciences 9:417–436, DOI 10.1007/s11097-010-9171-1.

Stengers, Isabelle (2010), Cosmopolitics I, trans. Robert Bononno, Minneapolis and London: University of Minnesota Press.